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martedì 10 aprile 2018

RINNOVAMENTI???

Ciao a tutti, come va?

Non vorrei dire una banalità, ma se le cose vanno in un certo modo piuttosto che in un altro - solitamente - un motivo  c'è. Il punto è che se quel motivo non si riesce a individuare, o è troppo difficile da accettare, i problemi non si risolvono. Se poi ci si ostina a creare una realtà immaginaria, in cui i problemi sono altri e ci si può rivolgere a qualcuno che ha le competenze per risolverli, a patto che - ovviamente - confermi la suddetta realtà immaginaria "di comodo"... Ecco... Allora si rischia di imboccare davvero una strada senza uscita.

Ormai sono ANNI che i fumetti vendono sempre meno, e in particolare i fumetti prodotti in Italia. Soprattutto quelli che si rivolgono ai giovanissimi. E sono ANNI che il problema viene analizzato, dissezionato, scomposto e ricomposto da tantissime persone... Compreso il sottoscritto su questo BLOG. Ovviamente non tutti fanno le stesse analisi e giungono alle stesse conclusioni, e dovrebbe stare all'intuito e alle competenze di chi gestisce il settore cercare di capire dove sta la verità, e agire di conseguenza. Se non che sono ANNI che chi di dovere si ostina, evidentemente, a liquidare tutto quello che non gli va a genio come qualcosa che non vale la pena di prendere in considerazione... E piuttosto che rimettersi davvero in discussione preferisce ripercorrere le vecchie strade, o tentarne delle nuove appoggiandosi a chi ha le idee ancora più confuse.

Era da diverso tempo che sulla TV italiana non arrivavano campagne pubblicitarie inerenti a dei fumetti che NON si presentavano come allegati ai quotidiani, men che meno se si trattava di materiale inedito. Eppure in questi giorni la Mondadori Comics sta martellando con una certa assiduità, e presumo un discreto investimento economico, per promuovere la sua nuova collana "La Grande Letteratura a Fumetti". Il volume di esordio ò dedicato a "L'Isola del Tesoro". Si tratta di un adattemento uscito per la prima volta in Francia nel 2008, ma che finora non aveva avuto un'edizione italiana.

Niente di male a presentare (per l'ennesima volta) una collana a fumetti dedicata ai classici della letteratura. Tuttavia la massiccia campagna pubblicitaria che si è vista in questi giorni lascia intendere che la Mondadori Comics dia per scontato che questo investimento garantirà un ritorno sicuro, per via della grande popolarità dei titoli proposti (tra gli altri abbiamo anche l'Odissea e Robinson Crusoe). Lungi da me fare l'uccello del malaugurio... Ma nel 2018, in Italia, siamo davvero sicuri che questo sia un investimento sensato? E soprattutto: qual è il pubblico a cui si punta? I ragazzini di oggi o i loro genitori che sono ancora digitalmente analfabeti, e che non sanno che - ad esempio - L'Isola del Tesoro è un testo di pubblico dominio, e che su internet si può scaricare con estrema facilità (ad esempio CLICCANDO QUI)?

Certo una cosa è il romanzo scritto e un'altra è la riduzione a fumetti... Però in Italia, a differenza che in Francia, NON abbiamo avuto una continuità nei fumetti di avventura per regazzi... Men che meno per quello che riguarda i fumetti ispirati dai classici, e comunque con questa collana si parla di 37 uscite settimanali da 7,90 euro... Quindi, seriamente, a chi si rivolge questa collana a fumetti? E quanto rischia di far passare il messaggio che il fumetto è un linguaggio "vecchio" e poco adatto per veicolare temi di interesse per le nuove generazioni, o anche solo per venire incontro alle loro esigenze economiche?

In realtà anche questa operazione sembra studiata a tavolino da qualcuno che ragiona ancora come trenta o quaranta anni fa, e probabilmente i risultati si vedranno a breve...  Il tutto mentre la Francia produce tantissimi fumetti che EFFETTIVAMENTE sono pensati per i giovani, e che potrebbero DAVVERO promuovere un riavvicinamento dei ragazzi italiani di oggi al linguaggio del fumetto, anche presentando ambientazioni storiche con un taglio più moderno... Come ad esempio nel caso de "La Rosa Scarlatta", saga simil manga incentrata su una giovanissima spadaccina del dicottesimo secolo, che va per il quattordicesimo volume...

Ma in realtà di titoli molto intriganti che ne sarebbero davvero tantissimi, e per tutti i gusti...










Però, giustamente, siccome siamo in Italia la Mondadori Comics pensa di rilanciarsi in grande stile puntando su L'Isola del Tesoro... Che sicuramente, essendo un classico in un'edizione  di pregio, dà anche una patina di rispettabilità alla casa editrice, giusto? E magari verrà raccomandata anche dagli insegnanti, giusto? E se poi la collana non avrà l'esito sperato la colpa sarà dei giovani che non si interessano più ai fumetti, men che meno a quelli di qualità, ovviamente...

Certo, come no.

Comunque, se la Mondadori Comics può essere  - parzialmente - giustificata dal fatto che è una casa editrice relativamente giovane, e dal fatto che la sua attuale dirigenza si è insediata un paio di anni fa, quello che sta succedendo dalle parti di Topolino non può avere queste attenuanti.

In poche parole: anche se dati ufficiali non ne vengono diffusi da anni, è facile intuire che le vendite della testata abbiano continuato a calare, altrimenti non si spiegherebbe la necessità del restyling abbastanza radicale che partirà da questa settimana... E del rilancio su vari fronti, finora mai sfruttati...

La versione rinnovata di Topolino debutterà in edicola domani, ma i comunicati stampa che sono stati diffusi in questi giorni sono riusciti a dare un'idea abbastanza precisa di quello che ci aspetta... E di come, dalle parti di Topolino, non sappiano più che pesci pigliare per cercare di tornare sulla cresta dell'onda.

Dico questo perchè, al di là del fatto che ci sarà una storia a fumetti in più ogni settimana (e qualche redazionale in meno), è evidente che il settimanale vuole provarle davvero tutte per cercare di recuperare lettori. Perchè dico questo?

Perchè a partire dal numero 3255 il font utilizzato sarà ad "alta leggibilità" e cioè studiato per chi ha problemi di dislessia...

Perchè Topolino ha avviato un programma di collaborazione con la piattaforma scuola channel (che produce contenuti per le scuole primarie e secondarie italiane)...

Perchè ha puntato sulla paperinizzazione (e il coinvolgimento) di una campionessa paraolimpica e perchè tutte queste scelte sono state suggerite dopo un'indagine di marketing sui "mobile born", e cioè quelli che sono nati dal 2010 in poi...

Ora: siccome non voglio passare per quello che critica solo per il gusto di criticare, qui di seguito condivido (e commento), alcuni passaggi del roboante comunicato stampa (lo trovate QUI) che sta accompagnando il rilancio del settimanale.

1)  I “mobile born”e Topolino


Secondo una ricerca qualitativa condotta per Topolino da Tips Ricerche, per i mobile born, i bambini nati dopo il 2010, la lettura è solo uno dei tanti modi per passare il tempo e subisce la naturale concorrenza degli strumenti tecnologici dalle risorse inesauribili. Si tratta di bambini attratti dal valore dell’immagine e iperconnessi, immersi in un mondo ricco di attrattive e dominato dalla realtà mediata dalla tecnologia. Apprendono attraverso la lettura “per immagini”, surfano letteralmente sulla pagina dove il gancio per catturare la loro attenzione avviene grazie al prevalere del registro iconico.

Mai come oggi chi sa comunicare attraverso il fumetto può conquistare un ruolo fondamentale nel recupero della passione per la lettura, soprattutto quella di un giornale, concetto sempre più sfuggente per il target.

Il nuovo Topolino sfrutta questo “vantaggio” e propone pagine giornalistiche contaminate dai codici del fumetto, servizi e rubriche caratterizzati da immagini chiare e scontornate, dove il testo classico è accompagnato da balloon, didascalie e onomatopee tipiche delle storie.

Ma non basta: nelle pagine del giornale, infatti, i giovani lettori troveranno un mondo fantastico nel quale rifugiarsi ma anche gli ingredienti per soddisfare il loro sempre più accentuato bisogno di realtà e di protagonismo, grazie una comunicazione e una call-to-action che li mette al centro dell’attenzione e che trasforma il lettore, chiamato a vivere un’esperienza finalmente non filtrata da un video, in un vero “collaboratore” del giornale.

Tips Ricerche (CLICCATE QUI) è un Istituto di Ricerca specializzato nel target giovanile. La prima cosa che ho pensato, quando ho visto che Topolino ne ha avuto bisogno per arrivare a determinate conclusioni, è che evidentemente è da un po' che chi lo gestisce vive fuori dal mondo... O comunque è da un bel po' che non ha a che fare direttamente col suo target di riferimento. E la seconda cosa che ho pensato è che l'idea dei servizi giornalistici e dei redazionali che puntano sul "registro iconico" sembra copiata pari pari dalle ultime annate di Le Journal de Mickey, così come l'idea di rendere i lettori più interattivi. Il Topolino francese, però, storicamente ha un'impostazione e una funzione diversa rispetto al Topolino italiano... E anche il pubblico francese NON è quello italiano. Quindi davvero non saprei se questo approccio potrebbe essere vincente anche da noi. E comunque, per intenderci, Le Journal de Mickey è sperimentale per definizione... E basta vedere alcune delle ultime copertine per rendersene conto (soprattutto se le si confronta con la copertina del primo numero del "nuovo" Topolino italiano).



Ad ogni modo c'è da dire che, proprio recentemente, il settimanale si è "sdoppiato", infatti la pubblicazione storica è stata affiancata da una testata gemella che si rivolge nello specifico ai bambini dai 6 agli 8 anni... E che ovviamente si presenta in maniera leggermente diversa.
Comunque andiamo avanti...

2)  Il nuovo font EasyReading: “alta leggibilità” anche per i ragazzi dislessici

La sfida per il ritorno alla lettura coinvolgente passa anche da un nuovo font usato per gli articoli redazionali: EasyReading, nato e pensato per favorire la lettura dei ragazzi dislessici e facilitare quella di tutti i lettori. Si tratta di un font che presenta caratteri di più semplice decodifica, spaziature più ampie per un maggior respiro di lettura e lettere differenziate a livello formale. Grazie a questi espedienti, il lettore può impegnare nella comprensione del testo le energie risparmiate nella decifrazione delle lettere. Anche i testi dei baloon del fumetto hanno subito accorgimenti formali che seguono la filosofia di questo innovativo font.
EasyReader è stato anche scientificamente testato e ha ottenuto inoltre dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) parere positivo per le sue specifiche caratteristiche grafiche, utili ad agevolare la lettura a chi presenta problematiche di Dislessia.

Ora:  tanto rispetto e comprensione per i bambini dislessici, che comunque finora Topolino non aveva MAI considerato (forse perchè fino a poco tempo fa gli bastavano le vendite garantite dai lettori senza questo problema? Inquietante interrogativo...), però i caratteri ad alta leggibilità non possono compensare dei contenuti scarsi e poco accattivanti... Anche perchè sicuramente i bambini dislessici, ancora più dei loro coetanei non dislessici, hanno imparato ad usufruire di forme di intrattenimento alternative alla lettura. Magari sono io che parto un po' pessimista, ma questa più che una scelta altruistica mi sembra un tentativo disperato di entrare nelle grazie del pubblico dei dislessici (CLICCATE QUI per qualche percentuale) nella speranza di tamponare il calo di lettori degli ultimi anni... Quelli che però i romanzi per ragazzi comprati in libreria se li divorano comunque...

3) Topolino e Scuola Channel, quando il fumetto… fa scuola!

Tra le novità di rilievo del nuovo Topolino c’è “Il Fumetto che fa Scuola” un progetto educativo e didattico avviato dal giornale in collaborazione con Scuola Channel, la piattaforma innovativa che propone progetti e contenuti educativi digitali rivolta ai ragazzi delle scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Grazie alle attività proposte sul portale www.scuolachannel.it il team di TopolinoLab con disegnatori e sceneggiatori, rivolgendosi agli insegnanti, entra nelle classi per promuovere il fumetto come linguaggio dalle molteplici potenzialità formative e come uno strumento pedagogico.

Acquisendo le basi della comunicazione a fumetti i ragazzi, guidati dagli educatori, sono stimolati a socializzare, collaborare e a offrire il loro personale punto di vista su tematiche importanti, come il bullismo, l’ecologia, la sostenibilità o l’arte, grazie al lavoro di gruppo e alla realizzazione di elaborati creativi.

Sono oltre 4.500 gli utenti uniciche a oggi hanno usufruito dei contenuti del progetto pubblicati sul sito Scuola Channel e oltre15mila utenti unici hanno visitato il sito dedicato al progetto.
Nel corso di questo anno scolastico è stato indetto un concorso-pilota dedicato alla “città ideale”, che ha visto vincitrici due classi pugliesi, di Foggia e Altamura, e una di Milano per la categoria scuola media: con i loro racconti i ragazzi hanno messo in luce la loro voglia di inclusione, di apertura al diverso, di multiculturalità, ma anche di ecosostenibilità.

In occasione dell’anno scolastico 18/19 sarà lanciato un nuovo concorso a premi che avrà per tema l’arte: ilpercorso sarà accompagnato da storie a fumetti e approfondimenti del settimanale."

Ecco... Questo è un punto interessante. Nel senso che se da una parte sperare di farsi pubblicità e recuperare lettori tramite la scuola e coinvolgendo gli insegnanti è un OTTIMO modo per rendere ANTIPATICA una testata a fumetti, dall'altra bisognerà vedere come finirà per rapportarsi Topolino con temi delicati come il bullismo e il "diverso"... Soprattutto considerando il profilo che ha mantenuto finora. Dopotutto parliamo di un settimanale che sul numero uscito il 7 marzo, invece di parlare della Giornata Internazionale della Donna ha usato il suo editoriale per fare pubblicità allo speciale incontro Zagor/Jovanotti (ne ho parlato QUI) pubblicato dalla Bonelli... Probabilimente su "suggerimento" delle alte sfere Panini, che ormai sono diventate il nume tutelare della Bonelli (e magari speravano di usare Jovanotti per dirottare su Zagor anche qualche lettore di Topolino... SIGH)...

Un settimanale che è arrivato ad utilizzare simili strategie di "marketting" riuscirà ad acquisire una dimensione pedagogica ed educativa credibile? Staremo a vedere... Sia come sia credo che la partecipazione di Beatrice Vio, su questo primo numero del "nuovo corso" di Topolino, debba essere valutata anche alla luce di questi obbiettivi... Beatrice Vio è una tiratrice di scherma paraolimpica, che a undici anni è stata costretta a diverse amputazioni per via di una brutta forma di meningite. Nonostante tutto ha continuato ad allenarsi in carrozzina e utilizzando varie protesi, arrivando a conquistare diverse medaglie d'oro nei Giochi Paraolimpici...

Tanto di cappello.

Sicuramente il fatto che sia stata scelta per comparire in questo primo numero del nuovo Topolino, con tanto di cicatrici e protesi, non deve essere stato un caso... Anche perchè la campionessa dovrebbe rispondere alle lettere del pubblico nei numeri successivi... E sembra tanto un manifesto delle buone intenzioni del "nuovo" Topolino. Anche se poi, a ben guardare, non si capisce bene quale messaggio vogliano lanciare le storie in cui compare "Bebe Pio"...

E alla fine per combattere i pregiudizi di un certo tipo, purtroppo, si utilizzano pregiudizi e stereotipi altrettanto pericolosi... Voglio dire: che messaggio vogliamo lanciare mettendo in risalto il fatto che una campionessa paraolimpica utilizza delle protesi con un tacco da 14 cm incorporato? Magari sono io che sono un po' prevenuto, però mi è sembrata una trovata molto poco pedagogica...

Al  netto del fatto che Beatrice Vio le utilizza anche nella vita...

A questo punto, lo ammetto, sono un po' preoccupato al pensiero di come potrebbero essere affrontati temi altrettanto delicati... Se non di più. Anche se qualcosa mi dice che, nonostante tutta questa voglia di rinnovamento, ci saranno una quantità di argomenti che SICURAMENTE non verranno affrontati tanto facilmente. Come ad esempio la questione delle coppie omosessuali e delle famiglie omogenitoriali. O magari la questione delle minoranze religiose, o di quelle etniche... Chissà...

Comunque, tornando a monte, e riallacciandomi in parte a quello di cui parlavo a proposito della Mondadori Comics, volevo condividere con voi anche quest'altro comunicato stampa, abbastanza autocelebrativo:

"Per il lancio è prevista una campagna con il claim ‘Ogni settimana Topolino ti sorprende!’, ideata da Tortuga Comunicazione (con creatività di Massimo Spatuzzi e Giulio Braga) per tv, radio, stampa e social.
Pianificata da Havas Media, la campagna sarà on air da oggi per due settimane sulle reti Rai Gulp, Super!, Nickelodeon, Boing, Cartoon Network, Teen Nick, Nick jr., Disney Channel e sul network Disney Digital. La campagna radio sarà invece on air da domenica 15 per una settimana sui network Radio 105 e RDS. La pianificazione stampa è prevista su Corriere della Sera, Repubblica, Gazzetta dello Sport e TV Sorrisi e Canzoni, mentre sul web saranno coinvolti Facebook, Twitter e Instagram e i canali YouTube Disney.
Emanuela Peja, senior marketing manager, commenta: “Attraverso questa campagna, insieme a Tortuga Comunicazione abbiamo voluto mettere in luce la versatilità di Topolino, la molteplicità dei contenuti e la sua capacità di interagire con i lettori e renderli   partecipi di questo mondo di magia, fantasia con le storie a fumetti, ma anche di attualità con le rubriche che li chiamano ad essere attori protagonisti nella vita di redazione. Torniamo on air dopo qualche tempo per confermare l’attualità di Topolino e la sua capacità di adattarsi alle generazioni che cambiano”.

La domanda è: chi ha progettato questa campagna pubblicitaria così massiccia (e, mi verrebbe da dire, disperata) lo sa quali cartoni animati vengono trasmessi OGGI dalla maggior parte dei canali tematici per ragazzi? Ha valutato l'ipotesi che, se un piccolo spettatore compra Topolino dopo averlo visto pubblicizzato accanto a determinate serie animate, può rimanerne terribilmente deluso e metterci una croce sopra per sempre? Dopotutto fra le storie pubblicate oggi da Topolino e le serie animate per ragazzi di ultima generazione, soprattutto se sono umoristiche, c'è un ABISSO... E i bambini non sono stupidi o insensibili a certi dettagli... Tutt'altro...

Eppure la direttrice Valentina De Poli afferma (CLICCATE QUI) che: "Due gli obiettivi di questo restyling: (ri)portare i giovanissimi lettori mobile born a sfogliare le pagine, a leggere, a immergersi nelle storie a fumetti e a interessarsi alle notizie e conquistare la complicità degli insegnanti che possono trovare nella comunicazione a fumetti un alleato prezioso per il lavoro di gruppo in classe".

Il che, fra le righe, sembra lasciare intendere che i lettori iniziano ad essere davvero pochi e che ormai bisogna iniziare a sperare negli insegnanti... Che volete che vi dica? Magari sono io che pecco di pessimismo, ma con questi presupposti e con questi obbiettivi la vedo un po' grigia.

Per dirla con eufemismo.

E il tutto mentre il mondo va avanti e mentre, giusto per dirne una, sempre più bambini hanno amici che appartengono ad altre etnie o religioni, o magari stanno crescendo con due mamme o due papà...

Ad ogni modo, non so perchè, ma da un settimanale in cui le protesi delle atlete paraolimpiche vengono disegnate con un tacco 14 non mi aspetterei molto a prescindere...

In compenso percepisco sempre più chiaramente una strana sensazione, come di catastrofe (fumettistica) incombente.

Alla prossima.
http://lightelf.blogspot.it/2018/04/premio-glad-2018_3.html

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